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lunedì 30 aprile 2012

I danni dell'aspartame: un veleno dei nostri tempi

L'Aspartame fu scoperto per caso nel 1965 quando James Schlatter stava sperimentando una medicina anti-ulcera. Esso viene approvato per gli alimenti disidratati nel 1981 e per le bibite gassate nel 1983. L'Aspartame è di gran lunga la sostanza più dannosa in commercio ad essere aggiunta agli alimenti. E' responsabile per circa il 75% delle reazioni avverse agli additivi alimentari segnalati dall'FDA statunitense. Molte di queste reazioni includono infarti e decessi, come rilevato da un rapporto datato Febbraio 1994 del Dipartimento della Salute. Alcuni dei 90 differenti sintomi documentati elencati nel rapporto come causati dall'Aspartame includono: mal di testa, vertigine, infarti, nausea, intorpidimento, spasmi muscolari, depressione, perdita di capelli, palpitazione, difficoltà respiratorie, difficoltà di parola, attacchi d'ansia, tintinnio auricolare, vertigini, perdita della memoria, dolore alle giunture. Secondo i ricercatori e medici che studiano gli effetti avversi, le seguenti malattie possono essere scatenate o peggiorate dal suo ingerimento: tumori al cervello, sclerosi multipla, epilessia, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, ritardo mentale, linfoma, diabete.
L'Aspartame è costituito per il 40% di acido aspartico; l'acido glutammico è per il 99% monosodico glutammato. L'aspartato e il glutammato funzionano come neurotrasmettitori nel cervello facilitando la trasmissione dell'informazione da neurone a neurone. Troppo aspartato o glutammato nel cervello uccide alcuni neuroni permettendo l'afflusso di troppo calcio nelle cellule. Questo afflusso scatena un aumento eccessivo di radicali liberi che uccidono le cellule.
E' molto grande il rischio per neonati, bambini, donne in gravidanza, anziani e persone con problemi cronici. Perfino la FASEB (Federazione delle Società Americane per la Biologia Sperimentale) che di solito minimizza i problemi e scimmiotta la linea dell'FDA, ha recentemente dichiarato che:"..è prudente evitare l'uso nelle diete di supplementi di acido-glutammico-L alle donne in stato interessante, neonati e bambini.."

Articolo tratto da NEXUS NEW TIME edizione italiana n° 3

lunedì 9 aprile 2012

Tossine nel latte per neonati

Tossine nei latti artificiali e negli omogeneizzati di carne per neonati e bimbi di pochi mesi: è la scoperta di un gruppo di ricercatori dell' Università di Pisa, secondo cui nei latti in polvere, nei latti artificiali pronti per l'uso e nei preparati a base di carne, sono presenti sostanze che in alcuni casi sono state definite dalle autorità sanitarie internazionali come possibili agenti cancerogeni per l'uomo. Il team che riunisce Francesco Massart, Valentina Meucci, Giulio Soldani e Elisabetta Razzuoli del dipartimento di pediatria e della clinica veterinaria dell' Università di Pisa, ha pubblicato due studi condotti analizzando campioni di prodotti in commercio. La ricerca pubblicata su The Journal of Pediatrics ha esaminato 185 campioni di latte artificiale per neonati e 44 campioni di omogeneizzati a base di carne rilevando la presenza di Zearalenone, e di suoi metaboliti in percentuali che vanno dal 9 al 28% dei campioni. Lo Zearalenone, è una micotossina non stereode prodotta dai funghi del genere  Fusarium che stando alle informazioni fornite dall' Istituto Superiore di Sanità possiede spiccati effetti estrogeni; inoltre diversi studi hanno ipotizzato la sua azione tossica nello sviluppo di patologie quali il  telarca precoce (sviluppo precoce delle ghiandole mammarie e quindi del seno).
Legislazione carente
Lo zearalenone non è l'unica tossina individuata dall' equipe di Massart nei latti artificiali. In uno studio pubblicato su Food Additives and Contaminants, che ha analizzato 185 campioni di 14 marche di latte artificiale è emerso che nel 72% dei casi era presente l' ocratossina, mentre in soli 2 casi sono state rinvenute aflatossine, la cui quantità in questi due specifici casi era comunque al di sotto dei limiti di legge.
Gli effetti tossici
L' ocratossina sempre secondo le informazioni dell' Iss, è prodotta principalmente dai funghi del genere Aspergillus e Penicillium e i suoi effetti tossici includono una marcata nefrotossicità con necrosi tubulari dei reni, danni al fegato, enteriti, teratogenesi e cancerogenicità a carico dei reni. Nel 1993 l' Agenzia Internazione per la Ricerca del Cancro ha classificato la ocratossina A nel gruppo 2 B cioè come possibile effetto cancerogeno per l'uomo.
" in quest'ultima tossina non esiste regolamentazione in riferimento alla presenza nei latti, benchè siano gli alimenti di cui i neonati si nutrono esclusivamente nei primi mesi di vita" spiegano gli autori dello studio. " Ne consegue che anche in questo caso sono quanto mai necessari ulteriori studio e un intervento del legislatore". Dopo la pubblicazione di questi studi i ricercatori sono stati subissati dalle richieste di chi voleva conoscere le marche dei latti che avevano rivelato la presenza di tossine, ma su questo Massart ha dichiarato "Al momento il numero di campioni analizzati, rispetto ai lotti che arrivano sul mercato, è numericamente troppo ridotto per poter diffondere nomi e marche, ma i nostri studi proseguono e speriamo che anche altri ricercatori si occupino della questione".

Tratto da Terra Nuova dell' Aprile 2012 n . 271